Disagio Creativo

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Disagio Creativo n.002

La scorsa settimana scrivevo di come “sintonizzarsi” per «ritrovarsi in quel meraviglioso stato che rende l’arte inevitabile».

Creata con Midjourney

🤔 Ma qual è la Fonte della creatività?

Penso non nasca da noi, ma sia fuori di noi. È una saggezza che ci circonda, una sorgente inesauribile sempre a nostra disposizione. Poi, con quel che abbiamo dentro — un bagaglio fatto di esperienze, positive e negative — riusciamo a dar forma a ciò che prendiamo dalla Fonte.

I neuroscienziati spiegano che alla base dell’atto creativo ci sarebbe una combinazione di funzioni del cervello: da una parte il vagabondare della mente con il pensiero divergente e la generazione di idee, e dall’altra il controllo dell’attenzione. Questo è ciò che è emerso da uno studio — dei tanti sulla creatività — pubblicato dalla rivista scientifica internazionale Scientific Reports (dell’editore Nature), con il titolo “Brain networks for visual creativity: a functional connectivity study of planning a visual artwork”. Per fartela brevissima: dallo studio emerge che i creativi sfruttano molto di più l’immaginazione visiva, poiché hanno una maggiore attenzione nel guardare il mondo che li circonda.

Dunque come allenarla? Aumentando i confini della tua Fonte, quindi coltivando la tua curiosità, che significa coltivare la propria consapevolezza.

Questa, infatti, ci permette di notare quanto accade intorno a noi, e dentro di noi, nel momento presente.

Ed è necessario farlo con animo scevro da ogni attaccamento, da ogni coinvolgimento.

Attraverso questa attenzione distaccata, questa sana curiosità, la consapevolezza consente a ciò che viene osservato di rivelarsi in tutta la sua pienezza senza il nostro intervento.

La capacità di osservare in profondità è la radice stessa della creatività.

Riuscire a vedere oltre l’ordinario e il terreno e cogliere ciò che potrebbe altrimenti restare invisibile.

🤲 Cosa ricevere

In un libro fighissimo che vi consiglio, “Il piccolo sabotatore dentro di noi” di Michaela Muthig, ci sono alcuni esercizi interessanti che permettono di cambiare i propri punti di attenzione per poi arrivare a un dialogo, e infine a un accordo, col proprio sabotatore interno.

Il processo per allenare la propria consapevolezza credo sia simile: decidi, per esempio, di notare le differenze di tutti i fiori gialli che da oggi in poi per una settimana vedrai mentre cammini, oppure le differenze delle nuvole che ti passeranno sopra la testa mentre prendi il sole al mare. E scrivili, o disegnali, su un taccuino o quaderno. L’atto di scrivere, scarabocchiare, offre l’architettura mentale per dare la prima rudimentale forma a una idea.

Ti assicuro che è un compito divertente e molto utile, perché così eserciterai l’attenzione e la curiosità su tutto il resto.

Un abbraccio 🤗

Luca