Disagio Creativo n.009
La mente, spesso, è una gabbia. Hai mai sentito nominare il concetto buddhista di papanca? Si potrebbe tradurre con una più psicanalitica “iperproliferazione di pensieri”. Si riferisce alla tendenza a reagire alle esperienze con un eccesso di chiacchiericcio mentale.
Intanto, un punto in più per noi nella lotta contro la mente: in questo caso, abbiamo dato un nome a ciò che potrebbe bloccarci, relativizzando i nostri mille dubbi e a non prenderli troppo sul serio. Quando si presenterà questa situazione, facciamoci caso, diciamo un bel «oh, papanca!», prendiamone atto e andiamo avanti.
Il cosiddetto “blocco creativo” purtroppo esiste, e possiamo descriverlo come una sorta di momentanea incapacità di accedere alla propria creatività interna. Eppure… «oh, papanca!», ci sono soluzioni per uscirne 😁
Intanto, quali sono le principali cause?
Si può notare come nella maggior parte dei casi i fattori che ci causano un blocco siano interni piuttosto che esterni. Il che richiede “azione”.
🤲 Che fare?
Qualche tempo fa ho cercato studi psicologici sul tema (vi linko i miei tre preferiti alla fine, nel caso voleste approfondire), e vi riassumo qui delle azioni da compiere, più una.
Rilassarsi.
Prendersi una pausa è molto difficile, poiché nella maggior parte delle volte finiamo con l’aumentare il chiacchiericcio mentale. Ecco, meditare in questo caso è utile, poiché dopo un po’ di pratica riuscirete a raggiungere uno stato meditativo anche in altre situazioni (come una pausa da lavoro).
Tempo di qualità.
Giardini botanici, gallerie d’arte, oppure un calice di vino con una persona con cui si possa fare una conversazione profonda (per citare Eleonor Roosevelt: «Small minds discuss people; average minds discuss events; great minds discuss ideas»).
Affrontare le paure.
Fare ciò di cui si ha paura è estremamente terapeutico. Poi, personalmente, consiglio l’analisi: non credo che tra di noi ci sia qualcuno che ancora stigmatizza gli psicoterapeuti, però ecco… sono soldi ben spesi.
Fare, anche se non si ha voglia e non si hanno idee.
Questo, con me, funziona alla grande. E aggiungo quella “più una” di cui scrivevo poc’anzi: la scrittura automatica. Entrate in uno stato meditativo e lasciate che sia l’inconscio a dirvi cosa scrivere. La percezione che ho è che tra i creativi siano i musicisti quelli che la usano in modo più massivo, ma potrei sbagliarmi. In ogni caso, provateci. Se non sapete come fare scrivetemi pure e vi suggerirò dei modi.
E mi raccomando: «oh, papanca!».
Un abbraccio 🤗
Luca